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Dove tutto è cenere

Massarosa, Agosto 2022. 

Nella fissità della fotografia cerco contrasti che generano vita, drammaticità, segnali di resistenza. Devastazione e rinascita. Gli opposti che, per definizione, non possono esistere l’uno senza l’altro. L’uno che motiva o annienta l’altro. Il fuoco e l’acqua. Il ricordo di entrambi mentre, settimane più tardi, il sole scalda ma non illumina: qui, ancora, tutto è nero. E’ cenere

Mentre il gambo verde si fa largo tra le “macerie” dell’incendio, con forza: è il contrasto che muove la scena, il quadro ancora odora di acre. 
La rosa rossa, in primo piano, vince sul bosco annerito: è un’illusione. 
La parete bruciata della casa, ora disabitata, squarcia di netto la cartolina che immortala mare e Versilia, laggiù, sullo sfondo. Il benessere ad un passo e la paura delle fiamme qui, ben ancorato dentro i volti di questi piccoli paesi collinari: c’è un prima e un dopo.

Una scarpa misura bambino è rimasta a terra, tra la foglie incenerite, evacuata dal piede sinistro: la fotografo come l’emblema di una terra ferita, presa dall’inferno del fuoco. Ci vorrà tempo per tornare a vestire i propri panni.
Dove tutto è cenere
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