è quella parola magica che i bambini siciliani urlano - giocando a Nascondino - per segnalare un'irregolarità nel gioco, ad esempio se il cercatore non si allontana troppo dalla casa, oppure se stana (per errore o meno) un bambino al posto di un altro, oppure ancora se chi si nasconde lo fa in tane arbitrariamente considerate illegittime.