Una tavola mai colorata per uno dei concorsi di VariChina, terminato di inchiostrare digitalmente (dopo averlo disegnato a matita) nella notte prima del termine della scadenza...
Nonostante tutto è una pagina che mi soddisfa e mi ricorda una passione mai appagata.



Altro tentativo di concorso del lontano 2011 (o 2010?), completamente in tecniche tradizionali (penna a china pennarelli acquerellabili...acquerellati male), terminato nella notte (ormai è un vizio) e spedito la mattina dopo.
L'idea la trovo tutt'ora simpatica, la tecnica, soprattuto di colorazione, è terribile! Maledetta fretta!


Piccolo progetto mai andato in porto, di alcune tavole di fumetto che narrassero le leggende cadorine e promuovessero il dialetto locale.
La prima tavola racconta la leggenda di Misurina, completamente in tecniche tradizionali, mentre la seconda sarebbe dovuta essere l'inizio di una serie di fumetti, in cui un ragazzo di città scopriva le nostre leggende, attraverso i racconti di una marmotta che parlava solo in dialetto; disegnato in tradizionale e colorato digitalmente.


Un paio di tavole e uno studio degli ambienti della casa della mia infanzia, tutto in tecniche tradizionali (penne a china e pennarello), del mio ultimo anno alla scuola internazionale di fumetto a Padova, in cui racconto attraverso dei flashback la vita (o meglio le gag) del mio burbero nonnino mancato qualche tempo prima.


Altro progetto scolastico dello stesso periodo, disegnato e inchiostrato in tradizionale, colorato poi in digitale con Photoshop e la tavoletta grafica Wacom Intuos.
La storia avrebbe dovuto raccontare le ultime ore di Longarone prima della tragedia del Vajont, abbondantemente ispirato all'opera teatrale di Marco Paolini.
Le due tavole sono accompagnate da uno studio della ricostruzione di come poteva apparire il vecchio paese prima del disastro.


Nato tra i banchi di scuola dagli schizzi a due mani di due grandi amiche, ripreso e rielaborato (rimasto ancora un po' confusionario), si è sviluppato questo piccolo fumetto di 5 pagine, che ricorda antipatie e simpatie tra i compagni di classe delle medie.


Altra piccola opera per una fanzine, risalente al 2009 d.C. circa, la cui storia arriva di nuovo dalle ore scolastiche, precisamente dalle lezioni di chimica, con una buona influenza dei racconti "burtoniani". Tra le comparse possiamo infatti vedere lo stesso Tim Burton e il professor Pugliatti.
Tavola disegnata e inchiostrata con tecniche tradizionali e poi colorata digitalmente con una Wacom Bamboo (terribile!).


Prova di colorazione assurda di una storia altrettanto poco intelligente...
Fumetto
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