L’idea di questo progetto, inerente il tema Green Life del Laboratorio 1 del Corso di Studi in Disegno Industriale, nasce dalla base concettuale di creare un oggetto monomaterico e riciclabile e in legno. La motivazione che fa ricadere la scelta del materiale sul legno, è la grande varietà di legni reperibili in commercio, l’ecosostenibilità, l’assenza di scarti dovuti alla produzione.
L'idea di progetto prevede due elementi poggiati a terra e facenti supporto ad un sistema di scaffalature, che permettono di mostrare le piante secondo un punto di vista nuovo e innovativo. Il progetto dev'essere costruito secondo una logica di elementi smontabili, assemblabili e nel complesso componibili, chiunque deve poter essere in grado di montarlo senza l'uso di particolari attrezzature e senza conoscenze tecniche. Il sistema costruttivo dev’essere basato su quello delle scale, facilmente richiudibili e spostabili.
La funzione pratica è, oltre che decorativa e di supporto agli elementi vegetali, quella di occupare volumi inutilizzati di spazi abitativi e di permettere alle piante di essere posizionate in diversi modi. Il pezzo potrebbe ad esempio essere posto fra due porte molto vicine in un corridoio, a fianco un mobile, fra dei quadri bassi, fra infissi di grandi dimensioni. Tutti quegli spazi che in una casa moderna rimangono inutilizzati a causa della mancanza di proposte d'arredo analoghe a questa.
Il risultato è un porta piante di forma simile a quella di una comune scala bassa. I supporti e le mensole sono realizzati in legno, cerniere e tasselli in ferro. Unici pezzi esterni al progetto sono i fermi in lamiera rivestita in gomma che bloccano il movimento verticale delle mensole. Il progetto prevede una struttura facilmente smontabile. 
Il pezzo è pensato per essere usato sia all’interno di un appartamento, che all’esterno (per esempio in una veranda o un balcone o una terrazza). Il funzionamento è chiaro: ogni pianta può essere poggiata in una delle tre mensole secondo le proprie preferenze o in base alla grandezza o alla tipologia che si desidera. La struttura di supporto ha uno spessore di 3 cm, che assicura la giusta stabilità anche con un certo carico. La stabilità è migliorata ulteriormente dal sistema di incastro studiato per le mensole: realizzando, infatti, dei supporti per le mensole della stessa larghezza di quelli verticali, è stato possibile ricavarne all’interno un incavo a sezione quadrata di 1cm, alla quale si incastra un listello in legno, aggiunto alla base delle mensole. Il pezzo è quindi molto semplice da montare, ma ancora più semplice da aprire e chiudere per essere riposto facilmente. I pezzi accessori, che fungono da elementi bloccanti delle mensole, sono formati da profilati metallici rivestiti in gomma antiscivolo con il particolare aggiunto del colore rosso, che invece di nascondere le parti strutturali le mette in rilievo.
Perché le piante in casa? Negli ambienti domestici le piante offrono molti benefici, a cominciare dalla risposta al bisogno del verde. La cura delle piante da appartamento è un’attività rilassante e appagante che soddisfa la curiosità verso l’esotismo. Le specie oggi più comuni nelle nostre case provengono da ogni angolo del globo e si adattano alle condizioni disponibili negli appartamenti, purché ci sia la condizione di luce necessaria. Alla loro notevole efficacia per la depurazione dell’aria degli ambienti domestici, le specie tropicali e le cactacee vivono nelle nostre case con una eccezionale resistenza. Ogni specie ha esigenze diverse che devono essere assecondate e la corretta collocazione è fondamentale per il successo nella coltivazione. Un sistema geniale per la disposizione delle piante all’interno della casa è dato dal “Vertical Garden” di Dragana e Zoran Minic. Si tratta di una struttura verticale da appoggiare alle pareti costituita da piccoli listelli di legno, ai quali sono appesi dei bidoni-vasi coperti dal manto d'erba. Si può montare sul balcone, in bella vista, o poggiare su qualsiasi parete all’interno delle mura domestiche, purché arrivino le condizioni di luce necessarie. Si possono anche coltivare erbe aromatiche, utili negli spazi della cucina.
Dragana e Zona Minic lavorano all’interno di un gruppo, il “Recession Design” che lavorano ai progetti “Mini Recession”. Dopo aver affrontato durante l’ultimo Salone il tema degli spazi architettonici si confrontano con dimensioni contenute, infatti i progetti esposti non superano i 40 cm per due delle tre dimensioni. Il tema progettuale rimane quello di manufatti da parete o da terra pensati per il verde domestico. Tra questi sono interessanti dal punto di vista innovativo “Shaped Green” di Nicola Golfari (anche lui componente del gruppo Recession Design), dalla base ad albero pensato per le piante rampicanti come l’edera all’interno di un vaso in acciaio inox, ma anche “Verde al cubo”, piccole strutture di legno di tiglio con contenitori in lamiera zincata pensati per le piante grasse. 
I contenitori di piante grasse devono appartenere a due categorie: porosi e non porosi. I vasi porosi si asciugano radipadmente creando condizioni più simili a quelle naturali anche se in situazioni di calore elevato  può limitare lo sviluppo delle radici. I vasi non porosi come quelli in plastica, terracotta smaltata o ceramica vetrificata conservano, invece, l’umidità allungango la pausa tra un’innaffiatura e l’altra. Pensando al riutilizzo di materiali , in questo caso la terracotta, come contenitori di piante, Carmine Deganello (anche lui esponente del gruppo Recession Design) fa diventare un mattone un mini-orto da appartamento o raffinato giardino, se al posto di rosmarino, salvia e basilico si piantano fiori e bambu. 
Anche “Schermatto” di Joao Silva e Paola De Francesco si presenta come una valida soluzione per la disposizione delle piante. La costruzione dello snodo in alluminio è data da due dei tre profili in alluminio a metà in modo da ottenere quattro pezzi per realizzare la struttura che unisce le due gambe dello Schermatto nella parte superiore. Il profilo lungo 55cm serve a realizzare la curva esterna, mentre quello di 45cm la curva interna. Con il terzo profilo di alluminio vengono realizzate quattro diagonali interne ad ogni curva per bloccare l'apertura della struttura. La struttura è molto semplice da assemblare grazie a delle viti. Risulta molto utile per appendere piante secondo il gusto personale e permette di realizzare nuovi spazi sia all’interno della casa, che in giardino. 
Sempre del tipo modulare e vagamente pensabile come supporto per piante è “Libri”, una creazione di Michael Bihain. E’ un approccio minimalista al concetto di libreria che ricorda una scala a pioli. Si tratta di un modulo di mensole, che può essere usato come libreria, ma non solo. La particolarità di questo progetto è nella sua possibile versione componibile: le combinazioni possibili sono sia l’accostamento tra loro di più moduli poggiati al muro, che l’opposizione stessa dei due elementi, che l’affiancamento di più ripiani in fila fuori dalla parete, creando così un sorta di divisorio. Il modulo libreria Libri ha gambe regolabili, che possono essere regolate anche dopo l'installazione ed è predisposto di staffe per l'installazione a parete.
Come molti dei mobili creati da Vico Magistretti, “Nuvola Rossa” è una vera e propria invenzione. L’idea è quella dell’autocostruzione e alla base del concept c’è una struttura pieghevole, con i quattro ripiani centrali asportabili e gli ultimi impilabili ed è fondamentale il ruolo delle cerniere. 
GreenWood
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