Osservare è una di quelle capacità che oggi rischia di essere persa, colpa del poco tempo, colpa della velocità frenetica delle giornate che viviamo, fatto sta che oggi, ci limitiamo a vedere, guardare, ma non ad osservare, e c’è una sostanziale differenza tra queste azioni.
Osservare comprende in se molti fattori: consapevolezza, attenzione, presenza fisica e mentale dell’individuo nel qui ed ora, attivazione simultanea e contemporanea dei cinque sensi.
Osservare, quindi, avvia un processo mnemonico che ci fa acquisire in maniera definitiva e indissolubile  un determinato evento o luogo.
Osservare, in definitiva, è un esperienza sensoriale diretta, vissuta, provata, e come tale farà parte di noi e del nostro immaginario collettivo per sempre.
Vi starete chiedendo come questo discorso sia legato a ciò che stiamo vedendo. Beh, il collegamento esiste seppur molto sottile!
L’uomo, sin dalla notte dei tempi, ha sempre avuto ben chiaro questo concetto. Ha osservato per capire, conoscere, comprendere, difendersi, evolversi e questi luoghi rappresentano il risultato materiale costruttivo e tangibile di questo concetto. Da qui, si osservava il territorio, il cielo, gli astri, si osservava quello che ci circonda, si comunucava a distanza. Si aspirava ad avere il controllo materiale  e totale del cielo e della terra, pensate che da qui si riuscivano a trasmettere messaggi in tempo reale dalla costa all’entroterra nel giro di pochissime ore, un pò come nel gioco del "telefono senza fili", tramite messaggi visivi si comunicava da torre in torre, da territorio in territorio.
Il desiderio di onnipotenza e di immortalità dell’uomo, nel controllo di cielo e terra, avvicinandosi in un certo senso a Dio, lo ha portato a creare spettacolari architetture incastonate nella natura che lasciano senza parole e che perdurano nei millenni per arrivare a noi con una potenza espressiva disarmante. E' come se una mano sovrannaturale avesse agito direttamente sulla composizione visiva e fisica di questi luoghi, scagliando la propria ira o disegnando con calma e minuziosità la natura, riuscendo a far scaturire in noi mille sensazioni ed emozioni in contrasto tra loro dal momento in cui vengono osservate.
Questo mio discorso verrà compreso solo nel momento in cui ci si trovi direttamente e personalmente ad osservare e vivere questi luoghi che, vogliono essere trovati, scoperti, osservati a fondo, vogliono trasmettere queste sensazioni di cui vi parlo, vogliono far parte del vostro immaginario collettivo, darvi un senso di appartenenza, farvi sentire padroni e guardiani della nostra terra, aspettano voi, il vostro sguardo, la vostra attenzione ed è questo quello che vogliono comunicarvi.
Molti sono i personaggi illustri che hanno osservato, vissuto e memorizzato questi luoghi e li hanno fatti propri, come il filosofo tedesco J.W. Goethe che nel 1817 scrisse sul suo viaggio in Italia, e passando per la Sicilia se ne innamorò perdutamente riuscendo a cogliere la vera essenza della nostra terra, dichiarando che solo in Sicilia, vi è la chiave di tutto e che l’Italia senza la Sicilia non lascia nello spirito immagine alcuna. Continua sostenendo che, chi ha visto anche solo una sola volta questi luoghi, li possiederà tutta la vita. Come dargli torto!! 
Sono parole vere! Cariche di significato, di sentimenti, di emozioni, di esperienze profondamente vissute, scaturite dall’attenta e minuziosa osservazione di tutto ciò che ci circonda.
Osservare è la chiave di tutto, ci aiuta a comprendere il mondo che ci circonda, la nostra realtà, ci aiuta a conoscere e conoscerci, e se non fosse così, il tutto ci apparirebbe sotto i nostri occhi estremamente banale, superficiale, povero di contenuti e informe.
Ruedri del castello di Gresti o Pietratagliata - C.da Gresti - Aidone (EN)
Castello di Lombardia - Enna
Ruderi del castellaccio - Aidone (EN)
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Aidone ed Enna sono due città dalle antichissime origini situate nel cuore della Sicilia, piene di tesori architettonici tra cui questi tre merav Read More

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